Speranze by Paolo Rossi

Speranze by Paolo Rossi

autore:Paolo Rossi
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Voci, Filosofia
editore: Società editrice il Mulino, Spa
pubblicato: 2011-11-04T23:00:00+00:00


6. Storia e Destino

Sono davvero pochi gli storici che si sono resi conto del fatto che la cosiddetta «scoperta del tempo profondo» (vale a dire la scoperta di un passato di miliardi invece che di poche migliaia di anni) è una di quelle che hanno cambiato in profondità la filosofia, le scienze, i modi di pensare. Aldo Schiavone colloca quella scoperta (e la contrapposizione tra i tempi lentissimi della natura e quelli rapidi della cultura) al centro del suo fortunato e limpido volumetto intitolato Storia e destino[17]. Ritiene che il genere umano sia giunto alla fine della sua infanzia, che non esista più una “natura” capace di essere assunta come norma, che la natura sia diventata essa stessa storia, che in un vicino futuro il genere umano sarà staccato dalla naturalità della specie, che il patrimonio genetico potrà essere manipolato a piacere, che le connessioni tra cervello e circuiti elettronici potranno consentire anche l’abbandono della tradizionale forma corporea.

Schiavone parla delle prospettive “fantascientifiche” della scienza e della tecnica, ma non tiene minimamente conto (oppure non intende tener conto) della proliferante letteratura fin qui considerata. Fatta eccezione per il già citato libro di Roberto Marchesini, che giudica “pionieristico”, non parla né dei Transumanisti né degli Ectopici, né delle presenze dei temi del Transumanesimo nella cultura della Destra e della Sinistra. Sembra non rendersi conto che uno scontro (dai toni aspri) è già iniziato e definisce il suo saggio come «il manifesto di un nuovo umanesimo». Ma il termine Umanesimo, all’interno di un contesto che fa riferimento al Transumanesimo, non perde quasi per intero il suo significato?

Anche perché (sia detto tra parentesi) i rapporti tra le comunità scientifiche e la politica sono sempre stati incerti e problematici. Nella Nuova Atlantide di Francis Bacon gli scienziati neoatlantici vivono in solitudine. Il loro lavoro (e il loro aspetto) ci richiama, da questo punto di vista, qualcosa che assomiglia ad un sacerdozio, ad un “campus” tagliato fuori dal resto del mondo, ad un quieto luogo per la ricerca non turbato dal quotidiano affaccendarsi dei comuni mortali. Gli scienziati sono consapevoli che il loro sapere contiene cose pericolose e tengono apposite riunioni per decidere quali fra le scoperte realizzate possano essere rese note al pubblico e quali no. Si impegnano, ove la decisione sia negativa, ad un giuramento di segretezza. Alcune delle scoperte che decidono di mantenere segrete vengono rivelate allo Stato. Altre (perché troppo pericolose) vengono invece tenute del tutto nascoste al Potere. Oggi questo non può più avvenire. Ma restano tutte le difficoltà. Leo Szilard, amico e collaboratore di Einstein, era un grande fisico del Novecento che, nel corso della guerra, dovette frequentare molti esponenti politici. Ricordando questa sua esperienza ha scritto: «Quando uno scienziato dice qualcosa i suoi colleghi si chiedono subito se quello che ha detto è vero. Quando un politico dice qualcosa, i suoi colleghi si chiedono prima di tutto: “perché mai lo ha detto?”»[18].

Credo che il libro di Schiavone pecchi di ottimismo tecnologico e penso sia un peccato che Schiavone non



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